Tapa, ovvero quel luogo dove l’alba delle applicazioni stradali in Tailandia ci appare più radiosa che mai. Acronimo di Tahiland auto parts & accessories, Tapa farà sfilare a Bangkok la componentistica, dallo ‘spare parts’ all’elettronica, dal 5 all’8 aprile. Capitale tecnologico e manufatturiero che ha contribuito a fare della Tailandia l’avamposto automotive dell’Asean e il dodicesimo polo produttivo del pianeta. Una capacità che sfiora i due milioni annui tra vetture e pick-up.

Spunta una Stella

Va da sè, la Stella per antonomasia è quella di Mercedes. Stoccarda in Estremo Oriente ha più di un’appendice. Li Shifu, il patron di Geely, ha recentemente rastrellato il 9,69 per cento delle azioni. La stessa Geely che ha rilevato dalle ceneri e risollevato Volvo Cars e pare interessata al truck&bus di Göteborg.

A NOI L’HANNO RACCONTATO QUELLI DI VADO E TORNO 

Mercedes-Benz Cars ha deciso di spalmare proprio in Tailandia una frazione del miliardo di euro a bilancio per l’elettrificazione. Circa un decimo sarà destinato all’espansione dello stabilimento esistente e all’edificazione di un sito produttivo di batterie. Un’operazione a quattro mani con il costruttore locale Taap (Thonburi automotive assembly plant). La prospettiva delle quattro ruote abbraccia principalmente i veicoli ‘EQ Power’ Plug-In Hybrid assemblati per il fabbisogno locale.

Michael Grewe, Presidente e Ceo di Mercedes-Benz Thailand sottolinea il ruolo strategico di Bangkok nello scacchiere globale: «Gli attuali investimenti riflettono la nostra fiducia nel potenziale del mercato automobilistico della Tailandia. Soprattutto per i modelli ibridi Plug-in».

Basti pensare, del resto, che nel 2017 Taap ha licenziato oltre 12mila automobili con la stella sul cofano.

Tapa. Per saperne qualcosa di più

Le cifre del Tapa sono nell’ordine dei 500 espositori e dei 10mila visitatori. Tra le iniziative vettoriali del comparto figura il seminario: ‘Eastern Economic Corridor: EEC, che si prefigura come volano per attrarre investimenti nell’industria automotive. Quale componentistica dobbiamo attenderci? La mappatura geografica si focalizza soprattutto su Cina, Taiwan, Giappone e la stessa Tailandia. Una lunga teoria di costruttori che sfuggono ai ‘rilevatori’ abituali dei sensori di DIESEL ma animano la filiera del volano dell’industria on-road, dalle auto ai pick-up, dai camion agli autobus. Sistemi frenanti, lubrificanti, guarnizioni, sistemi di aspirazione e scarico, antivibranti, radiatori, filtri aria e combustibile, elettronica e, va da sé, viste le premesse, batterie.

Un punto di contatto con il mondo di DIESEL?

Nella pletora di costruttori cinesi Kingstar si occupa solamente di elementi del common rail, per camion, agricolo e nautico, qualificandosi come fornitore di Weichai. Tra le referenze degli ugelli di iniezione figurano Bosch, Delphi e Denso, al pari delle valvole.

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