Tiny Friendly Giant Engine. Il superdotato della Gemera
Tiny Friendly Giant Engine. Sotto questo nomignolo si nasconde il mirabolante 3 cilindri della Koenigsegg Gemera, la ‘iper-macchina’ di cui abbiamo parlato in due riprese. Qui vi raccontiamo di questo audace propulsore. KOENIGSEGG GEMERA CAPITOLO SECONDO E lo chiamavano ‘Tiny Friendly Giant Engine’ In Koenigsegg lo chiamano Tiny Friendly Giant Engine e, in effetti, la […]
Tiny Friendly Giant Engine. Sotto questo nomignolo si nasconde il mirabolante 3 cilindri della Koenigsegg Gemera, la ‘iper-macchina’ di cui abbiamo parlato in due riprese. Qui vi raccontiamo di questo audace propulsore.
KOENIGSEGG GEMERA CAPITOLO SECONDO
E lo chiamavano ‘Tiny Friendly Giant Engine’
In Koenigsegg lo chiamano Tiny Friendly Giant Engine e, in effetti, la definizione ben s’addice a questo tre cilindri a corsa corta (95×93,5 millimetri) dalle prestazioni sorprendenti.Il merito risiede principalmente in un innovativo sistema di gestione delle valvole, denominato Freevalve system, che consente di gestire ciascuna valvola in modo perfettamente indipendente dalle altre in funzione delle condizioni di funzionamento e del carico.
Questa libertà di funzionamento è ottenuta operandole con un sistema di attuazione idraulico (per l’apertura) con molle pneumatiche con supporto di molle metalliche per tenerle in posizione. Il tutto completato da un sistema di controllo in grado di determinare la posizione di ciascuna valvola in ogni istante. Oltre al sistema di pressurizzazione del circuito idraulico, un compressore comprime l’aria per le molle pneumatiche.
Scompare la valvola a farfalla
Prima conseguenza di questa estrema flessibilità è che scompare la valvola a farfalla (e le perdite di pompaggio connesse). La seconda è l’avanzatissima gestione dei due turbocompressori. Infatti, tre valvole di scarico (una per ogni cilindro) sono collegate ad un compressore e le altre all’altro. Ai bassi regimi (diciamo sino a 1.700 giri), in ogni cilindro si apre la prima valvola di scarico, alimentando così una sola turbina. Quando il regime sale si aprono le altre valvole di scarico e anche la seconda turbina va a regime. Grazie a questa azione coordinata tra le due turbine è possibile avere un’eccellente risposta ai bassi regimi e una coppia superiore di un buon 50 percento rispetto ad un normale due litri sovralimentato. Ottime notizie anche sul fronte dei consumi, diciamo di un 15-20% inferiori rispetto ad un ciclo Otto ad iniezione diretta e fasatura variabile.
Altra possibilità offerta dal Freevalve Engine è quella di funzionare secondo un ciclo Miller (ampliamente utilizzato in molte ibride giapponesi). Il rapporto di compressione statico, pari a 9,5:1, è molto alto per un motore sovralimentato, con evidenti benefici sul fronte delle prestazioni e dell’efficienza. Elevatissima la velocità lineare (superiore ai 26 m/s, un valore da Formula 1) e ancor di più la pme di 35,20bar che diventano addirittura 37,68 al regime di coppia massima. Un valore stratosferico, considerando che anche una Formula 1 normalmente è appena sotto i 30bar. Ottime notizie anche sul fronte delle emissioni. Un motore endotermico moderno emette gran parte delle emissioni durante i primi 20-30 secondi di funzionamento per via della bassa temperatura dei cilindri e dei catalizzatori e per la cattiva formulazione della miscela aria-combustibile ai bassi regimi. Il Tag riesce a ridurre queste emissioni del 60 percento circa grazie ad un riscaldamento accelerato e ad un’elevata turbolenza, ottenuta con un sapiente gioco tra le valvole di aspirazione e scarico. Sempre in ottica emissioni, il Tag è ottimizzato per funzionare con diversi tipi di alcool ma, si sa, l’avviamento alle basse temperature può diventare un incubo con questo combustibile, richiedendo normalmente l’aggiunta di una piccola quantità di benzina.
Un ciclo di due secondi
Qui, invece, all’accensione si attiva un ciclo di riscaldamento (che dura un paio di secondi) durante il quale un cilindro viene disattivato ed una sola valvola di aspirazione viene aperta in misura minima per massimizzare la turbolenza e l’evaporazione del combustibile. Al contempo, si attiva un Egr per scaldare la miscela comburente con i gas di scarico delle prime fasi di scoppio mentre il ciclo Miller tiene sotto controllo il rapporto di compressione. In una decina di cicli la temperatura dell’aria viene aumentata di una trentina di gradi, consentendo così il passaggio al funzionamento normale. Non manca il sistema di scarico Akrapovic, per fare sentire in ogni condizione la possente voce del Tiny Friendly Giant Engine.