Fpt Industrial appone il suo sigillo all’interno del parterre di trattori con potenze soprattutto i 300 cavalli, corrispondenti a 220 chilowatt. Il motivo è presto detto: tra i cinque concorrenti che la rivista Trattori ha preso in considerazione, oltre alla doppietta “domestica”, costituita da Case IH e da New Holland, registra anche l’unica fornitura a un costruttore indipendente, per la precisione il Gruppo Argo.

Tra i trattori sopra i 300 cavalli Fpt ha fatto una tripletta

Fpt condivide la fornitura dell’N67 tra i “clienti interni”, come il duetto di Cnh, e i costruttori indipendenti che si avvalgono delle prestazioni del 6,7 litri, ed è il caso di McCormick con l’X8.631. A seguire attingeremo all’articolo pubblicato su trattoriweb, che vi invitiamo a leggere nella sua completezza. Come precisano i colleghi della rivista TRATTORI, ad animare il mercato in questi due anni di pandemia sono stati soprattutto le nuove serie di trattori di alta potenza caratterizzati da pesi a vuoto di 10 – 11 tonnellate, passo di 3 metri e potenze superiori ai 300 cavalli. Per usare un termine pugilistico si tratta di una sorta di pesi massimi leggeri, più agili e versatili rispetto ai classici trattori di alta potenza e che meglio si adattano a un utilizzo polivalente. Una categoria di trattori che si sta rapidamente affermando, ma che ancora vede pochi marchi in gioco. Scartando infatti i modelli da 300 cavalli che già fanno parte delle categorie di peso superiori, quindi per intenderci i Claas Axion 900, i Deutz-Fahr serie 9, i Fendt 900 Vario e i Valtra serie S, attualmente sono solo 5 a contendersi questo spicchio di mercato. Premesso che Case IH e New Holland operano come due aziende distinte, ma il loro prodotto dal punto di vista costruttivo è pressoché identico, in competizione rimangono quindi Case IH con l’Optum 300, John Deere con il 7R 290, Massey Ferguson con l’8S 305, McCormick con l’X8.631 e New Holland con il T7.315 HD. L’articolo completo, corredato da tabelle comparative, immagini e ulteriori approfondimenti è disponibile anche sul numero di marzo 2022 della rivista trattori (p.46), sfogliabile online a questo indirizzo.

Si ragiona di motori

Tranne il gruppo Argo, tutti gli altri si producono in casa i motori, e dunque le scelte sono ‘obbligate’. I due modelli del gruppo CNH si affidano all’FPT Nef N67, Massey Ferguson all’Agco Power 74 HD e John Deere al PowerTech PVS 6090. La scelta di McCormick è per il 6,7 litri di Torino, che a Fabbrico hanno rinominato Beta Power. Le potenze massime vanno dai 305 cavalli dell’8S ai 313 di Optum e T7, fino ai 319 del 7R, che dispone anche di un boost per arrivare a 332 in trasporto e nei lavori alla presa di forza. In virtù della sua maggiore cubatura, ben 9 litri, il PowerTech è anche quello con la coppia massima più alta. Dotato di turbina a geometria variatile, il PVS 60690 abbatte fumi e NOx con l’azione combinata dell’Egr con il sistema di post-trattamento che comprende Scr, catalizzatore Doc e filtro antiparticolato Dpf. Molto più compatto il Nef N67 da 6,7 litri è quello con la densità di potenza più elevata e anche un sistema di abbattimento delle emissioni più snello, senza Egr e senza filtro antiparticolato, qui sostituito da un semplice Cuc, cioè un catalizzatore di pulizia. Un turbo a geometria variabile e il common rail assicurano prestazioni reattive, mantenendo la coppia massima di 1.282 Nm a 1.400 giri/ min. Sul McCormick il Nef ha lo stesso valore di coppia e una potenza massima dichiarata di 310 cavalli. Praticamente la stessa coppia del 7,4 litri finlandese che equipaggia il Massey Ferguson 8S, tarato a 305 cavalli di potenza massima.Valori che, vista la cubatura, raggiunge senza particolari sollecitazioni nel segno della massima affidabilità. In versione Stage V le valvole sono a regolazione idraulica e per contenere le emissioni, oltre a Doc e Scr c’è anche in questo caso un semplice catalizzatore antiparticolato.

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