Alta velocità? Idrogeno? No, il treno viaggia a BioGnl
Ecomotive Solutions ha sfoderato la carta BioGnl per rilanciare il trasporto su rotaia, insieme a Trenitalia, Hitachi Rail, Snam e HVM

“È l’idrogeno, è l’idrogeno” urla il capotreno al macchinista, nella speranza di riscattare le linee non elettrificate dalla dannazione del diesel. Cummins acquista Hydrogenics e potenzia l’asset della tecnologia a idrogeno. Da qui la sperimentazione sulle ferrovie tedesche. Infine, il rimbalzo nel Nord Italia del Coradia Stream H di Alstom, sulla Brescia-Iseo-Edolo.
Indovinate chi c’è dietro l’operazione treno a BioGnl? Ecomotive Solutions
Come si evince dalla foto, era infatti presente il quartier generale di Ecomotive Solutions alla corsa inaugurale del treno ALn668 riconvertito a Biometano Liquido (BioGnl), avvenuta il 16 aprile con partenza da Ancona e presentazione ufficiale presso il Deposito Locomotive della stazione di Fabriano (AN). I motori diesel originali sono stati completamente trasformati in propulsori a ciclo Otto alimentati a BioGnl. Il sistema di gestione motore, sviluppato da Ecomotive sulla base di una piattaforma elettronica proprietaria, è stato progettato appositamente per l’utilizzo di biocombustibili avanzati. Per la progettazione e realizzazione del sistema criogenico di stoccaggio del BioGNL, è stata coinvolta l’azienda HVM di Livorno. Snam e Hitachi Rail sono i primattori di questa iniziativa; perlomeno, quelli destinati a finire sotto la luce dei riflettori.
Uno degli aspetti più sfidanti dell’intervento è stato preservare l’identità storica della ALn668. Ecomotive è riuscita a mantenere intatti i sistemi di guida originali – meccanici, elettromeccanici ed elettropneumatici – integrandoli con moderne tecnologie di controllo.
Alternativa spendibile

La ALn668 rinnovata non è un prototipo, ma un treno operativo e certificato, pronto a viaggiare. È, insomma, una risposta al bisogno di ri-motorizzare il materiabile rotabile più vetusto. Il parco circolante diesel nazionale conta oltre 500 automotrici.
«Siamo estremamente orgogliosi di aver giocato un ruolo centrale in questo progetto innovativo,» dichiara Roberto Roasio, portavoce di Ecomotive Solutions. «Il nostro know-how nella conversione di motori e nell’integrazione di sistemi, unito al lavoro di squadra con partner di altissimo livello, ha reso possibile trasformare un treno storico in un simbolo concreto di sostenibilità. Questo progetto dimostra che la decarbonizzazione ferroviaria è realizzabile oggi, con tecnologie disponibili e sicure».