Un’eco che si riverbera dalla Motor Valley, con un accento tipicamente modenese. La trazione è a tutto idrogeno, a partire dall’Hydrogen Innovation Center fortemente voluto dall’Università di Modena e da Snam.

Un hub modenese

Sarà il primo di una serie di poli che coinvolgeranno anche il Politecnico di Milano. L’hub modenese sarà focalizzato in particolare sull’automazione e sulla mobilità. Le aree oggetto di studio saranno tre: l’automazione delle filiere produttive di elettrolizzatori e celle a combustibile, un prototipo di stazione di rifornimento di idrogeno realizzato nell’Università con tecnologia italiana e nuove applicazioni a supporto dei veicoli a guida autonoma nonché soluzioni IoT e intelligenza artificiale per la mobilità del futuro.

Bei ed Eggtronic

La Banca Europea per gli Investimenti ha erogato un prestito di 15 milioni di euro alla Eggtronic Engineering, fondata nel 2012 a Modena e con sussidiarie in America e Cina. L’investimento è reso possibile tramite il contributo del Fondo Europeo di Garanzia, parte della risposta dell’Unione Europea da 540 miliardi di euro e appositamente dedicato a contrastare le difficoltà economiche e i rallentamenti produttivi causati dalla pandemia. I sistemi di power conversion di Eggtronic consentono maggiori prestazioni dei semiconduttori, riducendo i costi dei convertitori e migliorando l’efficienza energetica degli stessi. Tali tecnologie possono essere applicate sia a prodotti elettronici di consumo che a realtà più complesse come la mobilità ibrida ed elettrica e le energie rinnovabili. In aggiunta, i dispositivi di conversione fungono anche da ponte tra i sistemi di generazione di energia da fonte rinnovabile e le batterie impiegate nello stoccaggio.

Made in Motor Valley

Parte dall’area nord della provincia di Modena l’idea di registrare il marchio ‘Made in Motor Valley’. Parla Socrate Zizza, di Finale Emilia (MO), che ha concepito l’iniziativa. «Stiamo lavorando per portare il marchio “Made in Motor Valley” e quindi le aziende che ne faranno parte a fiere di settore, sia in Italia sia all’estero. Creando una adeguata massa critica possiamo presentarci al meglio, abbassando notevolmente la barriera di ingresso che altrimenti le singole aziende dovrebbero affrontare». «Con costi particolarmente contenuti possiamo aiutare le aziende a entrare a far parte di un registro digitale» prosegue Zizza «le cui voci sono raggruppate in ‘blocchi’, concatenati in ordine cronologico, e la cui integrità è garantita dall’uso della crittografia».

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