Una nuova sfida per Blizz Primatist, la monoposto a idrogeno
Dopo i 7 record mondiali conquistati due anni fa, Gianmaria Aghem torna in pista per tentare un’altra impresa con una monoposto con motore ibrido a propulsione elettrica e a idrogeno. A Nardò dal 30 settembre al 5 ottobre.
Sono trascorsi due anni dai sette record mondiali centrati dalla Blizz Primatist guidata da Gianmaria Aghem (classe 1947) sul circuito Nardò Technical Center. Adesso, l’autovettura progettata dal suo pilota – che ha coordinato gli specialisti della Carbonteam di Saluzzo e della Podium Engineering di Pont Saint-Martin – è pronta a mettersi nuovamente alla prova, sulla stessa pista, con una grossa novità.
In questa nuova avventura oltre alla Outline – titolare del marchio Blizz Timing – anche la Tüv Rheinland Italia, la Leonardo del Gruppo Test Industy e la Banca Galileo hanno fornito il loro prezioso contributo per la realizzazione del progetto.
L’ambizioso obiettivo della nuova Blizz Primatist Hybrid è dimostrare che la vettura, totalmente green e alimentata dalle batterie e con il supporto dell’idrogeno, sia in grado di percorrere lunghe distanze e ad una velocità fino a pochi anni fa inimmaginabili. Per questo motivo Aghem guiderà la monoposto sul circuito Nardò Technical Center, dal 30 settembre al 5 ottobre, per tentare di superare alcuni record mondiali di velocità, durata e distanza, nella categoria A Gruppo XI Classe 1 e 2 (motore ibrido) e proverà a migliorare i tempi stabiliti due anni fa nella categoria A Gruppo VIII classe 1 e 2 (motore elettrico).
Entrando nel dettaglio, l’auto è stata progettata con l’obiettivo di ridurre al minimo i pesi e consentirle di rientrare nella classe 1 al di sotto dei 500 kg (per la classe 2, superiore ai 500 kg, saranno utilizzati delle zavorre). Il motore, che ha un peso di 20 kg, è in grado di erogare una potenza di picco superiore ai 200 CV ed è stato ottimizzato in funzione dei primati che si intende tentare. Il pacco batterie è formato da 2.688 celle agli ioni di litio, preventivamente selezionate e gestite da un algoritmo già collaudato in Formula 1. Grazie alle innovazioni introdotte in questa seconda versione, il veicolo è in grado di muoversi utilizzando la sola corrente accumulata nelle batterie, oppure quella prodotta dall’idrogeno, o anche da entrambe le fonti. L’idrogeno a contatto con l’ossigeno dell’aria, grazie alle celle a combustibile dotate di membrana a scambio protonico, sviluppa la produzione di corrente elettrica, con la sola emissione di acqua pura e calore.
Prima dei tentativi di record veri e propri, altri esami attendono pilota, progettisti e Blizz Hybrid. In base al regolamento della Federazione Internazionale dell’Automobile, sarà necessario dimostrare preventivamente, attraverso scientifiche rilevazioni, che il veicolo sia in grado di muoversi, utilizzando singolarmente ognuna delle fonti disponibili, percorrendo una certa distanza senza scendere al di sotto di una certa velocità media minima. Solo così rientrerà nel Gruppo Hybrid e potrà competere nella Categoria A Gruppo XI Classe 1 e 2.
Gianmaria Aghem: “Non vedo l’ora di arrivare in pista e tentare di stabilire i nuovi record mondiali. Saranno sicuramente delle giornate molto importanti per tutto il team che ha lavorato all’auto. Blizz Primatist non è solo un veicolo elettrico, ma anche un profondo studio nel campo dei veicoli ad emissioni zero, finalizzato a migliorare il rendimento energetico, a consentire una diminuzione dei consumi, ottenendo una maggior autonomia. L’obiettivo è trovare spazio nelle realtà nazionali e straniere che operano nel settore dell’automotive, con la speranza di continuare la ricerca per migliorare i parametri di Primatist e per adattarla all’utilizzo dell’idrogeno e di ogni altra tecnologia rispettosa dell’ambiente”.