Un’eco italiana: Ilva Taranto e Fincantieri
Fincantieri replica il ruolo di salvatore della patria. Dopo il Ponte Morandi, l’Ilva di Taranto. Un’eco italiana parla anche di Goldoni, Gnl, Italvolt, E-Motus.
Un’eco italiana arriva dall’Ilva di Taranto. Si vede infatti uno spiraglio di luce in fondo al tunnel, in ragione dello spessore dei ‘salvatori della patria’, uno dei quali è portabandiera dell’italianità.
Un’eco italiana: all’Ilva di Taranto sbarca Fincantieri
“Fincantieri, ArcelorMittal Italia (AMI) e Paul Wurth Italia (PWI) hanno firmato un Memorandum d’intesa per l’eventuale realizzazione di un progetto finalizzato alla riconversione del ciclo integrale esistente dell’acciaieria di Taranto di AMI secondo tecnologie ecologicamente compatibili“ (fonte Ansa). Ci ricorda la stessa Fincantieri che «si tratta di un asset vitale per l’industria manifatturiera italiana, che ambisce a mantenere la seconda posizione in Europa, e il nostro impegno mira ad aumentare la competitività dei prodotti siderurgici, soprattutto in termini di sostenibilità ambientale».
Gigafactory: Italvolt e Tüv Süd
Torniamo a parlare di gigafactory. Italvolt vuole infatti costruire la più grande gigafactory di batterie in Europa con una capacità di 70 GWh. I primi vagiti sono previsti per il 2024. Lars Carlstrom, il fondatore di Italvolt, e Oliver Jacob, CEO Western Europe di Tüv Süd, dando il via alla cooperazione tra le due aziende, che prevede il supporto a Italvolt da parte di Tüv Süd nell’area dei servizi di consulenza tecnica come la revisione della progettazione, la valutazione dei rischi o i servizi di protezione antincendio, con annessi i servizi di test sulle batterie, Emc o sicurezza funzionale, servizi di ispezione e servizi di certificazione come Tisax, Iatf 16949 e altri.
UN’ECO ITALIANA: AB E IL TRASPORTO
Goldoni ha ripreso con un Transcar 40
Dopo appena tre settimane dall’irruzione di Keestrack nelle campagne a ridosso del fiume Secchia, dallo stabilimento Goldoni di Migliarina di Carpi si è materializzato il primo segnale della ripresa: è un Transcar 40, nella antica livrea arancione, fino a qualche anno inscindibile nell’associazione con il motore Ldw 1603, un tempo a firma Lombardini.
Socogas apre un distributore di Gnl in Emilia
Per la precisione a Fidenza, in provincia di Parma, posizionata sulla via Emilia in direzione Piacenza. Il distributore si trova sulla SP12 al chilometro 1,840. Posizione strategica, a meno di un chilometro dall’uscita autostradale A1 e nelle immediate vicinanze dell’Outlet Fidenza Village. Gl altri due punti di erogazione del gas naturale liquefatto gestiti da Socogas si trovano sulla A35 Brebemi, in località Caravaggio, in entrambi i sensi di marcia.
Italscania entra in Motus-E
«Il nostro ingresso in Motus-E è spinto dalla consapevolezza che soltanto lavorando a stretto contatto con tutti coloro che operano nell’ecosistema del trasporto riusciremo ad accelerare la transizione verso una mobilità sostenibile», ha evidenziato Enrique Enrich, Presidente e Amministratore Delegato di Italscania. «Secondo la visione di Scania, entro il 2030 i veicoli elettrici costituiranno una fetta importante del volume totale delle vendite dell’azienda in Europa. Abbiamo quindi la necessità di creare le condizioni necessarie anche in Italia per lo sviluppo di una mobilità a zero emissioni». Per capire in cosa consiste il progetto Motus-E ci affidiamo a chi ne sa più di noi, cioè ai colleghi di autobusweb.
«Scania ha definito obiettivi ambiziosi di riduzione delle emissioni di carbonio, come certificato dalla Science Based Targets Initiative. Tra questi c’è l’intento di ridurre del 20% le emissioni di CO2 generate dai propri veicoli industriali, autobus e motori in attività», ha evidenziato Paolo Carri, Direttore Business Support & Development di Italscania. «Raggiungere questi obiettivi richiederà tanta innovazione tecnologica, nuove forme di propulsione, un ulteriore incremento di efficienza dei veicoli e, in generale, del sistema di trasporto. Al tempo stesso, però, sarà cruciale che tutti gli attori che operano nell’ecosistema collaborino tra loro per consentire questa transizione. Il nostro ingresso in Motus-E nasce proprio dalla volontà di accelerare lo sviluppo della mobilità elettrica in Italia attraverso un dialogo costante con tutti i protagonisti della filiera, rappresentando le esigenze specifiche del trasporto pesante di merci e di persone».