Valdinoci e Kohler, l’asse sulla via Emilia
Ormai prossimo alla soglia del secolo, Valdinoci rappresenta la memoria storica dell’evoluzione della Lombardini. Tutto comincia negli Anni 20, nel segno delle macchine per la fienagione e delle macchine agricole in genere: in principio a marchio Renault, seguito nel 1934 proprio dai trattori e dalle motopompe dell’azienda reggiana, oltre che dalle trebbiatrici Fahr. Durante il […]
Ormai prossimo alla soglia del secolo, Valdinoci rappresenta la memoria storica dell’evoluzione della Lombardini. Tutto comincia negli Anni 20, nel segno delle macchine per la fienagione e delle macchine agricole in genere: in principio a marchio Renault, seguito nel 1934 proprio dai trattori e dalle motopompe dell’azienda reggiana, oltre che dalle trebbiatrici Fahr.
Durante il secondo conflitto mondiale si aggiungono il movimento terra e gli apripista Allis-Chalmers. Infine, a cavallo degli Anni 60, la conversione ai motori industriali, (scelta strategica di Orlando, espressione della seconda generazione della famiglia Valdinoci) a firma di Lombardini e dell’intera galassia che ha gravitato intorno al quartier generale di Reggio Emilia (Acme, Intermotor, Lombardini Marine, Ruggerini, Slanzi), quindi Kohler, diventati la monocultura dei magazzini di Forlì. Una parabola che arriva fino ai giorni nostri, alla terza generazione della conduzione familiare, attualmente nelle mani di una triade di fratelli: Luigi (nipote dell’omonimo fondatore), Manuela e Marina.
La barra del timone è sempre stata orientata al ruolo di distributori, virando progressivamente verso la direzione del ‘full service’, in chiave schiettamente B2B: qua, nella sede della Valdinoci, l’utente finale non ha diritto di cittadinanza. Il target sono gli Oem e la rete autorizzata.
Le parole di Luigi Valdinoci
Cosa si intende per full service? Ci risponde direttamente Luigi Valdinoci:
Non ci limitiamo a stoccare i motori in magazzino per la pronta consegna; disponiamo infatti di tutti gli accessori per l’allestimento concordato col cliente: frizioni, cambi, radiatori, prese di forza, etc.
Quale mandato avete da Kohler?
Non abbiamo limiti di applicazione, per quanto riguarda gli Oem serviti, né vere ‘gabbie’ geografiche. Se il mandato territoriale è infatti vincolato al perimetro romagnolo (Forlì-Cesena, Ravenna, Pesaro, Rimini e San Marino), operiamo a braccetto con Kohler sullo scacchiere europeo.
In pratica agite in modo complementare alla casa madre.
Possiamo in effetti intervenire in modo complementare a Kohler, interfacciandoci direttamente con le richieste provenienti dagli Oem di tutta Europa, in modo da soddisfarle in termini di pronta consegna. A magazzino gestiamo mediamente 5-6 mila motori, la leva principale che ci ha consentito di costruirci la reputazione di cui godiamo. Su base annua licenziamo circa 7/8mila motori. Il 2018 è stato un anno ricco di soddisfazioni, con circa 8.700 unità consegnate, un trend che durante l’anno in corso è addirittura al rialzo: al 31 maggio abbiamo contabilizzato il 60 percento di crescita, rispetto all’analogo periodo del 2018.
Il prebuy vale all’incirca 2mila motori. Il prebuy è stato sottovalutato da tanti piccoli costruttori operanti nel range 19-56 chilowatt, che non hanno considerato il delta prezzo e la complicazione tecnologica nel passaggio dal IIIA allo Stage V. A proposito di reputazione: approfittando dello stato di necessità dei clienti, avremmo potuto utilizzare i motori a stock come ‘arma’ per aumentare fatturato e utili, oppure come biglietto da visita per farci conoscere. Noi abbiamo scelto la seconda strada e siamo convinti che sia la scelta giusta. Stiamo infatti allargando i nostri confini operativi: i centri ricambi italiani Kohler gia’ si appoggiano a noi e, grazie al prebuy, ci siamo fatti conoscere anche dai distributori europei.
Come avete aggiornato il vostro modus operandi?
Seguendo la missione naturale di un distributore, la personalizzazione e la rapidità di risposta. Assecondiamo le richieste sartoriali relative ad accessori e periferiche: pacco radiante, eventualmente misto, adattatori, pompe idrauliche, impianti 24 V, quadri speciali. Ci affidiamo a uno studio di engineering di San Marino sia per i progetti interni che per soddisfare le richieste specifiche dei clienti. Abbiamo in essere collaborazioni sinergiche anche con fornitori, come Cog, Bastelli Hts, Tecnomotor, Autel.
Sul top di gamma, il Kdi 3.4, tipicamente fan-to-flywheel, allestiamo il formato powerpack, completo quindi di radiatore, filtro dell’aria, Scr, con posizionamento della tanica dell’urea nel pack eventualmente remotabile. Offriamo un prodotto plug-and-play per piccoli e medi Oem, in sintonia con la casa madre.
Ci stiamo attrezzando per potenziare i servizi di customizzazione e di powerpack, come dimostra il magazzino completamente automatizzato per la componentistica, completato quest’anno.
Alla voce ‘referenze’?
Lavoriamo con la rete Kohler italiana ed europea e serviamo una molteplicità di Oem tra cui i principali sono Green Power (gruppi elettrogeni), Idrofoglia (motopompe), Sella ( betoniere ), Teknamotor (cippatrici), Grillo (macchine agricole e rasaerba), quest’ultimo solo in determinate occasioni, trattandosi di un cliente direzionale, Mdb (trincia radiocomandati e macchine specializzate per le raffinerie).
Proseguirete nell’adeguamento del magazzino?
L’obiettivo finale è fidelizzare i clienti. Un Oem che si rifornisce abitualmente da noi è codificato e associato a una distinta base con un’idonea scheda di lavorazione; in questo caso la procedura di prelievo degli accessori necessari alla personalizzazione avviene in modo totalmente automatico. Per i clienti spot invece la richiesta di prelievo degli accessori necessari alla personalizzazione deve essere elaborata manualmente.La fidelizzazione ci consente dunque anche di organizzare il magazzino in modo razionale e accelerare le tempistiche, per azzerare i tempi morti.
Entro fine anno vorremmo proseguire nel processo di razionalizzazione, montando ulteriori due moduli automatizzati per il magazzino ricambi. In prospettiva, stiamo lavorando anche per realizzare tre distinti ambienti di lavoro: uno per le personalizzazioni, un altro dedicato ai powerpack del 3,4 litri, l’ultimo, infine, per gli insonorizzati, fino 19 chilowatt e da 19 a 56 kW. Consideri il fatto che i magazzini automatizzati consentono di guadagnare spazio. Oltretutto, nel complesso che ci ospita si sono liberati 600 metri quadri che abbiamo opzionato e che ci consentiranno di trasferire al coperto le operazioni di carico-scarico, di ri-organizzare le fasi di imballaggio e spedizione e di attrezzarci con una sala con banco prova completo di freno.
Qualche altro numero e obiettivo?
Possiamo e dobbiamo crescere nella componentistica, per esempio compressori aria condizionata, sdoppiatori pompe idrauliche, flangiature ad hoc per trasmissioni e invertitori. Grossomodo trattiamo circa circa 800 Kdi, un migliaio di Focs, un migliaio di policilindri ad aria, 3.500 monocilindro aria, 2.000 benzina, 500 Chd. Il Kdi rappresenta il presente e il futuro, ed è ormai percepito dall’utilizzatore come un motore integralmente Kohler, affidabile anche per applicazioni heavy duty.