Anche Valtra vuole dire la sua tra i filari, e lo fa affidandosi come da tradizione a Carraro. I nuovi Valtra F hanno dunque il passaporto finlandese ma sono made in Italy, ed escono dalla stessa linea produttiva degli Agri Pro. Rispetto alla precedente versione Stage IIIB, per non perdere nulla in termini di agilità e mantenere dimensioni compatte, la scelta è stata quella di cambiare del tutto il motore, passando dal 3,4 litri Fpt al nuovissimo Fpt F28 da 2,8 litri, per la prima volta su un trattore agricolo proprio sugli specializzati prodotti a Rovigo.

Un 4 cilindri con canna da 700 cc, ovviamente common rail, turbocompresso, che nonostante le dimensioni offre una coppia superiore del 10 per cento e un consumo di carburante inferiore di circa il 5 per cento rispetto ai precedenti motori Stage IIIB. La depurazione dei gas di scarico impiega il catalizzatore di ossidazione e il filtro antiparticolato per l’F75, il modello da 75 cavalli, mentre per l’F95 e l’F105, da 91 e 102 cavalli, il post trattamento comprende anche il sistema Scr, e dunque il trattamento con urea. Per tutti e tre i modelli non è presente il ricircolo dei gas di scarico e l’intervallo di manutenzione è di 600 ore.

Valtra F, tutto sotto al cofano

Tutti i componenti del sistema di post-trattamento dei gas di scarico sono racchiusi in un unico modulo di forma appiattita che trova posto sotto al cofano, permettendo di contenere le dimensioni sia in altezza (1.400 millimetri con arco abbassato) che in larghezza e di migliorare la visibilità sulla parte anteriore e laterale del trattore. Due le versioni disponibili, quella standard con cabina oppure arco abbattibile, larga 1.600 millimetri, o quella stretta, larga 1.418 millimetri, solo con cabina. La versione stretta pesa 110 chili in meno e ha l’interasse di 24 millimetri più lungo.

Il volume del serbatoio del carburante è di 93 litri nei modelli standard e di 75 litri in quelli stretti. Il serbatoio di AdBlue per i modelli F95 e F105 è di 10 litri. Sull’altare delle dimensioni è stato sacrificato il pavimento piatto. Tutti i modelli sono proposti solo con tunnel centrale per ridurre l’altezza massima che con cabina arriva a 2.478 millimetri. Le opzioni per la trasmissione sono tre, dal più semplice cambio meccanico sincronizzato con 4 marce e 3 gamme per complessivi 12 rapporti in entrambi i sensi di marcia, a quello con splitter meccanico che raddoppia i rapporti, fino al più evoluto cambio con Hi-Lo e inversore idraulici che dispone di 24 marce in avanti e 12 in retro.

Fino a tre pompe

L’impianto idraulico può essere costituito a scelta da due o tre pompe con circuiti separati, ciascuno col proprio filtro posto sul lato sinistro del motore per una facile manutenzione. La pompa principale da 60 l/min è dedicata ai distributori (fino a un massimo di 4 posteriori e 3 anteriori), le pompe aggiuntive, ognuna da 27 l/ min, sono per il sollevatore e l’idroguida. La capacità di sollevamento massima è di 3 tonnellate sull’attacco a tre punti posteriore e di 1.800 chili sul sollevatore anteriore opzionale.

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