Versilia Yachting Rendez-vous
Versilia Yachting Rendez-vous. Partiamo dalla fine Versilia Yachting Rendez-vous, la fine è un nuovo inizio. Ci riferiamo ai dati diffusi dall’organizzazione: stati 9.516 visitatori professionali, su un totale di 22mila presenze (+25% rispetto al 2017). Secondo le stime ufficiali, il 59% arrivato dall’UE; si sono distinti nel rimanente 41% Russia, Stati Uniti ed Emirati Arabi. VI RICORDATE L’ESORDIO DELL’ANNO SCORSO? […]
Versilia Yachting Rendez-vous. Partiamo dalla fine
Versilia Yachting Rendez-vous, la fine è un nuovo inizio. Ci riferiamo ai dati diffusi dall’organizzazione: stati 9.516 visitatori professionali, su un totale di 22mila presenze (+25% rispetto al 2017). Secondo le stime ufficiali, il 59% arrivato dall’UE; si sono distinti nel rimanente 41% Russia, Stati Uniti ed Emirati Arabi.
VI RICORDATE L’ESORDIO DELL’ANNO SCORSO?
Si respira soddisfazione tra gli espositori. Tante conferme, nella filiera della componentistica, e una new entry: Twin Disc. Nome per antonomasia della timoniera elettronica, nel range tra 80 piedi e 70 metri, si è affacciata sui moli di Viareggio con un approccio istituzionale, senza prodotti in esposizione. Sul piatto Twin Disc il joystick per linea d’asse con sistema di controllo, sia per la propulsione che per le eliche di manovra.
Motori ‘caldi’: il 13 litri si sdoppia
Al Versilia Yachting Rendez-vous a sdoppiarsi è stato il 13 litri di Fpt, re-ingegnerizzato dai progettisti Caterpillar. Allo stand Cgt si trovava il muscoloso C12.9 , analizzato fino a 1.000 cavalli, taratura esclusiva per gli americani. Tra le destinazioni d’uso, tanto per non spostarci troppo visivamente, Azimut, oltre a Ferretti e Sirena Marine.
E Fpt? Era per forza di cose rappresentata da Naval Motor Botti, quartier generale a pochi isolati. Di seguito alcune battute scambiate con loro.
«Siamo dealer di Fpt sulla costa tirrenica, in Liguria, Toscana, Lazio e Sicilia. A noi compete la gestione commerciale e la rete d’assistenza nel bacino di elezione per marini, industriali e powergen».
Per questa fiera avete scelto il C13.
«È il top di gamma per le applicazioni marine, forte di 825 cavalli e di ottime curve prestazionali. Ci è sembrata una scelta logica, in ragione del taglio medio-alto di questa fiera. Rispetto alla versione marinizzata per Caterpillar cambiano turbo e ‘core’».
Inevitabile cadere sugli alternativi. Ibrido, per Navalmotorbotti, fa rima con Nef.
«Abbiamo sviluppato un progetto ibrido con il Nef 6.7, insieme a Transfluid, per il cantiere Canard Yachts, che si trova nel Lazio. Siamo al primo avviamento. L’imbarcazione attualmente si trova in America, perché è dedicata anche a quel mercato ed è stata presentata a Palm Beach».
Daviddi Marine
Stefano Daviddi ricomincia da… se stesso. Formatosi nella scuderia Rama Marine, l’anno scorso ha costituito l’azienda che porta il suo nome. I cavalli di battaglia? Quantum, per gli stabilizzatori, Oys, per le eliche di manovra, Zenoro, per i gruppi, Xeanos, per il post-trattamento. Al Versilia Yachting Rendez-Vous ha fatto il bis, dopo l’esordio al Seatec di Carrara.
Diemax e altri
Attenzione, però, Daviddi Marine non è stata l’unica anteprima. Dopo averli avvistati al Mets 2017, quelli di Diemax si sono manifestati per la prima volta in Italia. I bergamaschi di Italian Quality Yachts si sono aggiudicati la distribuzione del 6 litri a due bancate, che più automotive non si può. Il big bang di questo insolito 12 cilindri risale al mix tra due 6 litri Bmw (AxC 84×90 mm); 350 chili sulla bilancia, letteralmente un peso piuma.
La definizione ‘altri’ è ovviamente riduttiva, dal momento che racchiude Volvo Penta, che esibisce l’Easy Connect, e Afg. Dietro quest’ultima sigla si intravede la presenza di Kps e di Saim, della quale è officina autorizzata per Viareggio. In anteprima il 35Efkozd, motorizzato dal Kdi2.5 di Kohler. Alla voce ‘altri’ anche Mase, interprete di una prima che conferisce lustro alla manifestazione: il VS12, generatore da 12 chilowatt equipaggiato dal Kubota D902.
Tavola rotonda
L’aspirante antagonista di Cannes non poteva farsi mancare un calendario seminariale. L’incontro dal titolo “La nautica italiana riparte: Marine e territori a confronto” si è focalizzato sul mercato domestico italiano (circa 480.000 imbarcazioni). Le immatricolazioni registrano una curva calante, rispetto all’estero, il cui valore percentuale si è attestato sull’85,9%. Francia, Croazia, Grecia e Montenegro garantiscono alle navi da diporto italiane infrastrutture adeguate a costi sostenibili.
Marco Cappeddu, Direttore Generale di Nautica Italiana: «Questa tavola rotonda ha voluto infondere un atteggiamento sinergico, fatto di condivisione e ascolto, nelle istituzioni come negli attori coinvolti. Le conclusioni raccolte saranno portate all’attenzione delle istituzioni nazionali di settore, nell’ottica di una riforma normativa più ampia del comparto diportistico».