C’è un 6 cilindri Belarus al centro di questa storia. E sotto il cofano del Belarus 2022.6. Una storia captive, dunque, che proviene dall’Est Europa, ed è fatta di ingredienti meccanici e protagonisti che fanno della robustezza e della semplificazione i loro tratti essenziali (QUI trovate quel ‘bestione’ del 4522).

6 cilindri Belarus
Eccolo qui, l’esacilindrico bielorusso

6 cilindri Belarus per 7,12 litri

Ci raccontano i colleghi della rivista Trattori: “Indubbiamente uno dei punti di forza del Belarus 2022.6 è rappresentato dal motore, che nonostante l’architettura un po’ datata è affidabile e in grado di garantire buone prestazioni, come abbiamo avuto modo di apprezzare durante la prova. Con una cubatura di 7,1 litri e una coppia poderosa di 905 Newtonmetro a 1.600 giri, ha impressionato positivamente per la sua elasticità, sempre pronto a rispondere alle sollecitazioni del pedale a qualsiasi numero di giri e in qualsiasi marcia.  Davvero difficile metterlo in difficoltà, sopperisce egregiamente all’impossibilità di cambiare marcia in movimento, rispondendo  con prontezza alle improvvise variazioni di carico. Omologato Stage IV, il sei cilindri bielorusso è sovralimentato da un turbocompressore con intercooler e si avvale del sistema di iniezione common rail a controllo elettronico. I gas di scarico vengono trattati a valle con un classico sistema Scr. La curva di potenza ha un picco di 161,7 chilowatt a 1.900 giri per poi scendere a 155,9 chilowatt a 2.100. I consumi sono nella norma e il serbatoio carburante da 370 litri assicura ampiamente autonomia per tutta la giornata di lavoro. Al motore si accoppia il più classico dei cambi meccanici. Come accennato in precedenza, qui di idraulico non c’è niente, quindi è sempre indispensabile l’uso della  frizione per cambiare rapporto”. 

6 cilindri Belarus

Belarus chi?

La Minski Traktarny Zavod, da tutti in Italia conosciuta come Belarus, non è certo un’aziendina da poco. Fondata nel 1946, è tuttora il principale costruttore di trattori gommati dell’intera area della Csi (Russia e repubbliche ex sovietiche) con circa 40mila unità prodotte nel 2019.  Insignita ai tempi dell’Unione Sovietica dei titoli collettivi dell’Ordine di Lenin e dell’Ordine della Rivoluzione d’Ottobre, Belarus è ancora strettamente legata  alla ‘grande madre Russia’ verso la quale indirizza la maggior parte dei trattori che esporta. L’impronta genetica di stampo sovietico, decisamente poco incline a seguire le mode del mercato e piuttosto insensibile ai dettami stilistici, è ben visibile nel design della carrozzeria,  pressoché invariato  negli ultimi 15 anni. L’aspetto del 2022.6 non è dunque dei più moderni, con quel cofano a ‘bocca di balena’ dove sono incastonati due grossi fari dal profilo quadrato, che però è decisamente funzionale. Monoblocco, si può aprire a 45 o a 90 gradi consentendo un facile accesso al motore, alle batterie (ce ne sono due, una da 24 volt per l’avviamento e una da 12 per l’impianto elettrico) e al filtro dell’aria.

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