Vitesco Technologies festeggia 35 anni
A gennaio 2022, Vitesco Technologies Italy, azienda pisana attiva nella produzione di elettro iniettori per motori a benzina, ha festeggiato i 35 anni di attività
A gennaio 2022, Vitesco Technologies Italy, azienda pisana attiva nella produzione di elettroiniettori per motori a benzina, ha festeggiato i 35 anni di attività. Una storia iniziata nel 1987 con nove “pionieri” che iniziarono a sviluppare un nuovo prodotto. I fondatori erano stati allora incaricati dalla multinazionale Siemens per un lavoro nel campo della meccanica e della meccatronica. Avevano quindi un solo potenziale cliente, nessuna certezza, ma tanto coraggio e voglia di giocarsi questa importante opportunità.
Oggi l’azienda impiega più di 900 dipendenti, ha due sedi in provincia di Pisa, a Fauglia e a San Piero a Grado, può contare su un fatturato importante, ha ampliato il parco prodotti (oltre agli elettroiniettori produce fuel rail per motori a benzina e dispositivi per ridurre le emissioni nocive di scarico nei motori diesel) e ha decine di clienti in tutto il mondo. È uno stabilimento guida per la progettazione e la produzione di massa di iniettori ed è riconosciuta come specialista nei sistemi di produzione altamente automatizzati e nello sviluppo delle tecnologie Industry 4.0.
Cosa ha reso possibile questa storia di successo?
Riccardo Toncelli, Ceo di Vitesco Technologies: Negli anni l’azienda ha cambiato ragione sociale e gruppo (da Siemens, a Continental e ora Vitesco Technologies), ma quello che è rimasto immutato è la “passione” dei dipendenti, la voglia di migliorarsi continuamente e la capacità di fare squadra, “partnering”, sia col territorio che con il gruppo di appartenenza. La determinazione a reagire non è venuta meno neanche quando la casa madre ha annunciato l’uscita dal business dei motori a combustione interna, con l’obiettivo di concentrare le energie totalmente sui componenti per vetture elettriche. Nel 2021 Vitesco, sfruttando anche la vicinanza e la consolidata collaborazione con l’Università di Pisa, Confindustria e Regione Toscana, ha sviluppato e portato a termine un percorso per preparare 100 ingegneri e tecnici, dipendenti dell’azienda, nel campo dei motori elettrici. Un lavoro impegnativo di aggiornamento delle competenze professionali che i destinatari hanno accolto con entusiasmo e impegno.Oggi Vitesco Technologies sta sviluppando, in collaborazione con piccole e medie imprese toscane progetti di ricerca avanzati e innovativi. Abbiamo chiesto a Invest in Tuscany di trovare delle aziende locali già attive nell’elettrico o delle energie alternative, come quella a idrogeno, che abbiamo scoperto essere un tipo di tecnologia molto presente nel pisano.
Come saranno i prossimi anni per Vitesco Technologies Italy?
Riccardo Toncelli: Saranno anni impegnativi, ancora segnati dalla crisi dei semiconduttori, ma soprattutto di profonda trasformazione per il passaggio alla propulsione elettrica rispetto alla quale, per fortuna, il nostro gruppo ha idee e strategie ben chiare. Il nostro stabilimento sta cercando la propria strada, sfruttando le opportunità che le tecnologie emergenti ci offrono e continuando a contare sull’aiuto di un territorio per il quale pensiamo di essere un importante patrimonio da difendere. Insomma la sfida continua e non ci spaventa, lo facciamo ormai da 35 anni.
Patrizia Alma Pacini, presidente dell’Unione Industriale Pisana, commenta: La storia di Vitesco Technologies attraversa 35 anni di storia italiana e mondiale per nulla facili e anzi segnati da ripetute crisi e costanti incertezze. La presenza e la permanenza da tre decenni di una multinazionale come Vitesco sul nostro territorio sono certamente un importante risultato, segno di una realtà capace di trattenere le eccellenze, ma rappresentano anche un motivo di costante riflessione e di stimolo. Vitesco è difatti tra le aziende chiamate ad affrontare alcune delle maggiori sfide in ambito industriale in questo momento; è perciò quanto mai importante che il nostro territorio sia ancora più attrattivo e superi una serie di punti ancora assai critici, come infrastrutture da potenziare, lentezza burocratica e mancanza di incentivi specifici, trasformandoli in nuove opportunità.