Vm Motori, le matricole le legge il software
L’automazione avanza e la lettura della matricola del motore, stampata a lettere punzonate sul prodotto (quasi) finito, si fa un upgrade di rapidità e precisione. Vm Motori ha adottato una soluzione firmata da Mases, S4I – Software for Innovation e Keyence, che consente di verificare in maniera precisa e a prova di errore le matricole punzonate sui […]
L’automazione avanza e la lettura della matricola del motore, stampata a lettere punzonate sul prodotto (quasi) finito, si fa un upgrade di rapidità e precisione. Vm Motori ha adottato una soluzione firmata da Mases, S4I – Software for Innovation e Keyence, che consente di verificare in maniera precisa e a prova di errore le matricole punzonate sui motori diesel prodotti nello stabilimento di Cento.
La ricerca della precisione
Il numero di matricola viene punzonato sul motore al termine del processo di assemblaggio. Ad esso sono associate tutte le informazioni rilevanti sull’unità, che vengono nuovamente verificati prima che inizi la finitura. Infatti, prima di essere collocato sulla linea da cui uscirà in forma definitiva, un operatore si è da sempre occupato di controllare che i dati siano corretti e leggibili. Una procedura affidata all’occhio umano, pertanto non esente da errori legati a distrazione o imprecisione. Motivo per cui Vm Motori ha deciso di rivolgersi a Mases (e di conseguenza alla controllata S4I – Software for innovation, che ha in carico il sistema Sinapse usato negli stabilimenti Vm Motori) per trovare un’applicazione di verifica elettronica che riduca al minimo il margine di errore. La realizzazione definitiva del software è stata realizzata da Keyence, e si basa su un sistema di visione della serie Cv-X.
Divisione di compiti al servizio di Vm Motori
A prendere le mosse è stato un lavoro congiunto tra le due aziende, in cui «Keyence si è fatta carico di configurare l’OCR, cioè creare l’‘alfabeto’ che consente al sistema di visione di leggere i numeri della matricola. Noi invece ci siamo occupati di integrare il sistema di visione con il sistema controllo della linea di finitura», racconta Cappoli, Software Architect di S4I Software for Innovation. Nel frattempo veniva messo a punto il supporto su cui montare telecamera e sistemi di illuminazione, completo di paratie per rendere più efficace il lavoro dell’illuminatore lineare a LED. Grazie a questo supporto il sistema, una sorta di scanner, può essere correttamente posizionato dall’operatore sui riferimenti del motore.
Vm Motori, la storia della motoristica italiana
A lanciare l’innovativo sistema è un’azienda ben conosciuta da appassionati e addetti ai lavori, il cui nome è inscritto di diritto nel firmamento dei grandi marchi dell’automotive. Vm Motori rappresenta un fiore all’occhiello della motoristica italiana, attiva anche in ambito industriale, marittimo, power generation. Si tratta della prima impresa italiana a costruire un motore diesel raffreddato ad aria e a iniezione diretta per autotrazione. Nel 1990 l’azienda di Cento ha tenuto a battesimo il Turbotronic, turbodiesel a iniezione diretta. Lo hanno adottato, tra gli altri, vetture Ford, Chrysler, General Motors, Rover, Alfa Romeo. L’ultima pietra miliare uscita dagli stabilimenti del ferrarese è stato, tra il 2013 e il 2014, nel periodo in cui è entrata a far parte della famiglia Fca, il motore Multijet II a sei cilindri da 2987 cm3 destinato a equipaggiare vetture a marchio Jeep, Lancia e – in una versione rielaborata – la Ghibli, la Quattroporte e la nuova Levante Maserati.