Volvo Ocean Race 2017-18, il D2-75 ai blocchi
Volvo Ocean Race 2017-18, Goteborg sugli scudi. Il D2-75 Volvo Penta è artefice tanto della propulsione quanto della fornitura di potenza aggiuntiva nelle sale macchine degli yacht Volvo Ocean 65. Il V6-280 a benzina, da parte sua, muove le imbarcazioni gonfiabili. La regata ha avuto inizio il 22 ottobre: la prima tappa ha visto l’incoronazione […]
Volvo Ocean Race 2017-18, Goteborg sugli scudi. Il D2-75 Volvo Penta è artefice tanto della propulsione quanto della fornitura di potenza aggiuntiva nelle sale macchine degli yacht Volvo Ocean 65. Il V6-280 a benzina, da parte sua, muove le imbarcazioni gonfiabili. La regata ha avuto inizio il 22 ottobre: la prima tappa ha visto l’incoronazione del team Vestas.
Una regata… ai limiti
Città del Capo, Auckland, Hong Kong, Canton, Cardiff: sono solo alcune delle fermate della Volvo Ocean Race 2017-18, nipote di quella Whitbread Round the World Race partita da Portsmouth nel 1973. Tra le novità, il reinserimento dell’Australia nell’ambizioso itinerario attorno al mondo, che sarà percorso da un totale di sette team pronti a passare per mare nove mesi e sperimentare ogni condizione climatica immaginabile. 45mila miglia nautiche il tragitto completo.
Volvo Penta D2-75 sul trono
Progonista assoluto è il Volvo Penta D2-75 con Saildrive, di cui sono equipaggiati tutti gli Ocean 65 in gara. Un’investitura importante, che va a completare quella per la competizione del 2014-15, ultima edizione della kermesse triennale. L’imbarcazione è lunga 20,37 metri e pesa 12,5 tonnellate, con piattaforma alta 30,3 metri e zavorra d’acqua nell’ordine di 1.900 litri. Come accennato in apertura, il propulsore pensa sia al movimento della barca in caso di assenza di vento e nella vicinanza dei porti, che alla generazione di potenza ausiliaria. Componenti elettriche, comunicazioni, computer, luci, riscaldamento, sistema idraulico, desalinizzatore d’acqua: tutto è affidato al quadricilindrico da 2,2 litri, capace di 55 chilowatt.
Chiglia basculante
Del resto, il Volvo Penta D2-75 «è in grado di fornire abbastanza potenza per la marcia rimanendo a bassi regimi di giri, e in questo modo riesce a fornire ulteriore potenza alla componentistica, se necessario» garantisce Alexandra Range, product manager a Volvo Penta per le gamme D1 e D2. A bordo vi sono due alternatori a 24 Volt, che accumulano l’energia in altrettante batterie agli ioni di litio. Il D2-75 fornisce anche energia per alimentare il sistema idraulico della chiglia basculante, che fornisce contrappeso durante la navigazione ed è azionata da cilindri idraulici a loro volta comandati da una pompa idraulica, alimentata dal motore.