Il White Paper di Repower, giunto all’ottava edizione, fotografa il settore della mobilità sostenibile, le sue prospettive, le innovazioni che lo traineranno e i principali trend in atto.

In Italia il settore automotive si è ripreso dopo un 2022 difficile: nel 2023 si è registrato un +18,87% di immatricolazioni (1.572.144 contro le 1.322.096 del 2022). Positivi i numeri per l’elettrico in Italia: 66.276 nuove immatricolazioni di auto elettriche pure (BEV), +35,11%; +45,3% per i veicoli commerciali leggeri BEV, completamente elettrici (non ibridi). Tuttavia, in Italia la quota di mercato delle BEV si ferma al 4,2% contro il 14,6% europeo.

Cresce ancora l’installazione di colonnine di ricarica in Italia: a fine 2023 i punti di ricarica pubblici registrano una crescita pari al +38% rispetto al 2022, per un totale di 50.678 unità, distribuite su 26.997 infrastrutture.

Otto anni di White Paper ci danno una visione dettagliata di come si sia evoluto lo scenario della mobilità sostenibile in Italia, Europa e nel mondo – commenta Fabio Bocchiola, Ceo di Repower Italia -. Il tema di questa edizione riguarda le aspettative che ci siamo dati, anche in termini di obiettivi europei da raggiungere, e la realtà fatta di segnali incoraggianti ma anche di preoccupazioni per l’impatto reale di una rivoluzione che non è in discussione se non nei tempi della sua piena applicazione. Ci siamo lasciati alle spalle un anno caratterizzato da luci e ombre, con alcuni settori che sono andati avanti a passo sostenuto, come le infrastrutture di ricarica, e altri meno, come le vendite di auto a zero emissioni in Italia: il panorama generale della mobilità sostenibile è quindi in costante evoluzione vista la velocità con cui cambiano tecnologie e le soluzioni per gli utenti. Una prima conclusione che possiamo trarre da questo White Paper è che stiamo cambiando il nostro modo di muoverci: per avanzamento tecnologico e convenienza economica, per motivazioni di accresciuta coscienza ambientale e per consapevolezza che l’automobile di proprietà spesso non è più un simbolo di libertà sociale, ma spesso ne rappresenta un ostacolo”.

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